Il tema della riqualificazione edilizia, oggi quanto mai primario in relazione ai diversi bonus dedicati, si sta estendendo a numerosi settori, al di là dell’ambito residenziale.
Ma il Superbonus finanzia anche i capannoni adibiti allo svolgimento delle attività artigianali?
Il Superbonus 110% ha l’obiettivo di incrementare l’efficienza energetica soltanto di una parte del patrimonio edilizio, in particolare i condomìni – compresi uffici, negozi e studi professionali- e le unifamiliari a destinazione d'uso residenziale, mentre non finanzia gli immobili la cui funzione sia diversa da quella abitativa. L’Ecobonus, il bonus facciate ed il bonus ristrutturazione, in estensione, penalizzano gli immobili a carattere produttivo.
Quali incentivi fiscali, quindi, si possono sfruttare?
Può venire in aiuto il Sismabonus che, supponendo che si parli di un’unica unità immobiliare, permette detrazioni fino ad un massimale di 96.000€.
Nello specifico, il Sismabonus è disponibile per gli edifici in area sismica ad elevata pericolosità (zone 1,2 e 3) e la percentuale di detrazione può alzarsi nel caso si eseguano ristrutturazioni che portino ad un incremento delle proprietà antisismiche della struttura, ottenendo un miglioramento di una o due classi di rischio. In particolare:
- 70% quando gli interventi comportano una riduzione del rischio sismico consistente nel passaggio da una classe superiore a una inferiore;
- 80% se la riduzione del rischio è maggiore, cioè se si passa a due classi inferiori rispetto a quella iniziale.
Da chi dovrebbe essere eseguita la ristrutturazione?
Se l’immobile fosse concesso in locazione, converrebbe che la ristrutturazione fosse effettuata dal conduttore (o dal comodatario) piuttosto che dal proprietario come persona fisica, in modo tale da avere ulteriori vantaggi relativamente alla deduzione dell’importo dei lavori dalla dichiarazione dei redditi e alla detrazione dell’IVA. Questo solo se il contratto è stato stipulato e registrato prima dell’inizio dei lavori o del sostenimento delle spese.