Grazie all’accordo siglato tra GSE e Commissario alla Ricostruzione, gli edifici distrutti dai sismi potranno essere ricostruiti anche grazie alle opportunità del Conto Termico.
Il nuovo accordo punta a favorire l’integrazione fra gli incentivi del Conto Termico del GSE e i finanziamenti dello Stato per la riparazione degli edifici pubblici ed in tal modo, cofinanziare la ricostruzione delle strutture strategiche danneggiate.
Questo duplice opportunità consentirà di sbloccare le risorse dei Comuni, che potranno essere destinare ad altre opere pubbliche sul territorio e al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale fissati dalla Ue con l’Agenda 2030.
Quali fondi disponibili?
Ai Comuni sarà fornita assistenza per l’accesso combinato dei fondi commissariali e degli incentivi previsti dal Conto Termico, che mette a disposizione 200 milioni di euro l’anno per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici.
Quali edifici sono ammissibili?
Sarà data priorità alla riqualificazione delle scuole, ai progetti relativi all’edilizia sanitaria e a quella residenziale pubblica, ad impianti sportivi pubblici, ad uffici pubblici e musei.
Quali interventi finanzia il Conto Termico?
È importante sottolineare come agli incentivi del Conto Termico possano accedere tutti i Comuni, non solo quelli colpiti da terremoti.
Gli interventi ammissibili per le pubbliche amministrazioni sono molteplici:
- installazione di isolamento termico delle superfici verticali ed orizzontali;
- sostituzione di serramenti;
- sostituzione degli impianti termici con sistemi a condensazione o pompe di calore;
- installazione di sistemi di contabilizzazione del calore o sistemi di controllo automatico degli impianti termici ed elettrici;
- sostituzione di impianti di illuminazione esistenti con sistemi più efficienti;
- trasformazione degli edifici esistenti in edifici passivi ad “energia quasi zero”
Gli incentivi del GSE per l’efficientamento degli edifici pubblici, oltre a quelli del SuperEcobonus per le abitazioni private, possono così essere sommati ai fondi pubblici per la ricostruzione post-sisma.
Grazie a questo accordo si rafforza la possibilità di raggiungere gli obiettivi del processo di transizione ecologica avviato dall’Unione Europea per realizzare un nuovo modello di sviluppo.