Abbiamo già parlato, in un nostro precedente approfondimento, del biometano in relazione al fatto che, con la crisi energetica in atto è importante proporre misure che diano priorità alla riconversione e all’efficientamento delle risorse disponibili. Proprio il biometano è il protagonista del nuovo decreto biometano 2022, che disciplina l’assegnazione di 1,7 miliardi di euro al settore nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Cosa prevede?
Il decreto supporta la destinazione del biometano al settore di riscaldamento e raffrescamento industriale e residenziale, al terziario e ai trasporti. Inoltre, incentiverà la costruzione di nuove centrali per la sua produzione. L’obiettivo è quello di migliorare l’efficienza in termini di utilizzo del calore e riduzione delle emissioni di impianti agricoli di piccola scala esistenti, per i quali non è possibile accedere alle misure di conversione. È una notizia importante se consideriamo quanto tali incentivi possano andare a potenziare la produzione delle imprese agricole.
Inoltre è anche un grande incoraggiamento all’economia circolare, dal momento che il decreto prevede la costruzione di nuovi impianti di produzione di biometano sostenibile (da rifiuti organici o agricoli) o riconvertiti da precedenti produzioni agricole di biogas, dando anche un contributo alla crescita del gas rinnovabile, fondamentale per la decarbonizzazione.