Anche come conseguenza dei numerosi bonus attivi per la ristrutturazione e riqualificazione degli edifici esistenti e delle demolizioni e ricostruzioni legate alle agevolazioni fiscali, il quantitativo di rifiuti di lavorazione - i cosiddetti inerti – è aumentato notevolmente.
A restituire una regolarità alla situazione, è intervenuto il decreto Mite, per il quale i materiali inerti prodotti dalle suddette attività potranno essere riutilizzati, a condizione che siano rispettati specifici criteri.
Ma cosa sono i rifiuti inerti?
Per rifiuti “inerti” si intendono gli scarti prodotti a seguito dei lavori di costruzione e demolizione, che non subiscono variazioni nel tempo e non comportano un rischio per l’ambiente. Questo tipo di rifiuti può essere riciclato e riutilizzato in altre costruzioni, ma il loro recupero è regolamentato da procedure particolari che non hanno nulla a che vedere con quelle applicate agli scarti urbani normali. È questa la ragione per la quali il Testo unico per l’ambiente li classifica come “rifiuti speciali”.
Come si smaltiscono?
Per i rifiuti inerti esistono apposite discariche, specializzate nel loro recupero e nella loro reimmissione come materie prime. La responsabilità del loro smaltimento ricade sul produttore delle macerie, che sarà perseguibile penalmente in caso non seguisse le procedure correttamente.
In cosa consiste il decreto Mite
Il Ministro della transizione ecologica ha firmato il decreto 15 luglio 2022 n.278, che stabilisce i criteri con cui gli inerti cessano di essere classificati come rifiuti, per entrare invece in una rete virtuosa basata sul recupero e riutilizzo in altre opere di ingegneria civile, quali ad esempio:
- realizzazione di sottofondi stradali;
- realizzazione di strati di fondazione per infrastrutture di trasporto;
- realizzazione di recuperi ambientali;
- confezionamento dei calcestruzzi.
Naturalmente, vi sono precisi obblighi di conformità riguardanti, tra le altre cose, le caratteristiche di pericolo dei rifiuti e la loro identificazione.
Si tratta di un provvedimento molto interessante se si pensa ai numerosi sforzi che, in questo periodo, vengono profusi nella promozione e valorizzazione dell’edilizia sostenibile, dell' economia circolare in ambito edilizio e, non da ultimo, il cambiamento climatico e le conseguenze che esso comporta per il settore.