In tema di sostenibilità dal punto di vista dei materiali, in un recente articolo, che vi invitiamo a leggere, abbiamo parlato di calcestruzzo fotovoltaico, frutto di uno studio del Politécnico Nacional. Ma le “sperimentazioni sul calcestruzzo” non finiscono qui: un team dell’Università del Colorado, infatti, ha sviluppato un cemento a emissioni zero a partire dal calcare biogenico.
Di cosa si tratta?
Il calcare normalmente estratto per produrre il calcestruzzo proviene dalle cave e viene bruciato ad altissime temperature. In questo modo, vengono rilasciate nell’atmosfera enormi quantità di anidride carbonica. Ma i ricercatori hanno scoperto che il cemento impiegato per la produzione del calcestruzzo può essere ottenuto anche da calcare biogenico, cioè un prodotto ricavato da materiale organico in decomposizione. In questo caso si parla di decomposizione delle alghe, che producono calcare per fotosintesi. Questo calcare viene quindi impiegato per produrre un calcestruzzo carbon neutral, grazie al fatto che l’anidride carbonica emessa durante la sua produzione è proprio quella già catturata dalle microalghe.
Una tecnologia “da record”
Attraverso questa innovativa tecnologia, si possono evitare ben 2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica in atmosfera e oltre 250 milioni di tonnellate aggiuntive verrebbero sottratte all’atmosfera e immagazzinate nel nuovo prodotto.
La coltivazione di queste alghe è, peraltro, semplicissima perché possono vivere in acqua dolce così come in acqua salata, sia essa calda o fredda. In termini quantitativi, i ricercatori hanno calcolato che per produrre tutto il cemento di cui gli Stati Uniti necessiterebbero, sono sufficienti coltivazioni di microalghe di estensione pari allo 0,5% di tutta la superficie degli USA.
Una soluzione ecologica e conveniente sotto molteplici aspetti e, potenzialmente, una delle migliori per il settore.