Autoconsumo collettivo (AUC)

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Autoconsumo collettivo (AUC)

Per autoconsumo si intende l’energica elettrica prodotta da un impianto a energia rinnovabile che non viene immessa nella rete di distribuzione, perché direttamente utilizzata nello stesso luogo in cui viene prodotta dal cliente finale. L’autoconsumo è definito collettivo quando coinvolge un gruppo di almeno due auto consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente e si trovano nello stesso edificio o insieme di edifici che dispongono di un unico punto di connessione alla rete.

Se il fine è consumare all’interno del proprio circuito tutta l’energia autoprodotta allora è possibile scegliere la modalità dell’Autoconsumo Collettivo (AUC) che è l’altro strumento a disposizione per l’autoproduzione e il consumo di energia rinnovabile, principalmente fotovoltaica.

Infatti se nelle CER l’energia in eccesso viene rivenduta, nell’autoconsumo collettivo viene utilizzata per alimentare altri edifici collegati all’impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile.

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Chi può applicare l’autoconsumo?

PMI industriali e agricole

Centri commerciali

Condomini residenziali, commerciali e artigianali

Enti pubblici

Scopri i vantaggi dell’autoconsumo

L’autoconsumo collettivo è un modello di produzione e consumo di energia molto semplice: in questo caso vi è un unico cliente finale (ad esempio il Comune/l’amministrazione condominiale) titolare di un unico punto di connessione alla rete, che opera all’interno di uno stesso edificio o di un insieme di edifici, all’interno dei quali viene prodotta e autoconsumata l’energia prodotta da fonti rinnovabili (ad esempio solare fotovoltaico, eolico, idroelettrico, geotermico e biogas).

Gli aderenti all’autoconsumo collettivo saranno tutti questi soggetti le cui utenze saranno allacciate, attraverso i contatori all’impianto o agli impianti di produzione da fonte rinnovabile. La potenza massima di ciascun impianto è di 200 Kw per i modelli sviluppati con il Decreto Milleproroghe 2020 o di 1 MW per quelli che verranno sviluppati con la nuova normativa.

Con l’autoconsumo hai un risparmio in bolletta e valorizzi l’energia prodotta attraverso gli incentivi statali

Le tariffe incentivanti prevedono una tariffa premio per 20 anni, oltre al corrispettivo unitario di autoconsumo e alla remunerazione per l’energia immessa in rete

Da dove si comincia?

Per realizzare l’esperienza di autoproduzione e di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili è necessario intraprendere alcuni fondamentali passaggi

Si procede innanzitutto a uno studio di fattibilità che individui un’idea precisa di progetto che definisca caratteristiche, superfici ed aree per gli impianti, modello, costi e risultati attesi, calandoli nel contesto territoriale locale.

Nell’ambito dell’area individuata, si identificano i soggetti interessati, definendo i ruoli fra i partecipanti in modo da assicurare una buona gestione.

Si procede alla costituzione legale dell’ente giuridico cui farà capo l’autoconsumo collettivo, che si doterà di regolamenti per definire i rapporti interni e la redistribuzione degli incentivi. Importante la richiesta di attivazione sul portale del Gse.

Si realizzano uno o più impianti di energie rinnovabili condivisi (o si interviene su quelli esistenti per aumentarne la potenza), prestando attenzione agli incentivi esistenti.